Avete mai pensato a quale potrebbe essere il Colore di ogni nota della scala cromatica ? E che senso può avere stare sotto, dentro o sopra il rigo musicale ? Le osservazioni di Pitagora, risalenti a circa 550 anni prima del Messia, riguardo l'esistenza di un rapporto costante fra la lunghezza delle corde di una lira e gli accordi fondamentali della musica ci fanno pensare che la musica esiste in Natura come la Matematica, e così come questa in una forma può esprimere il Moto Rettilineo Uniforme, così la Musica può esprimere i Moti dell'Animo con le sue Forme. Se ascoltiamo il succedersi degli accordi su una scala di 7 suoni abbiamo l'impressione di stare ad ascoltare una Storia che racconta di qualcosa che si ha, che si perde e si ritrova. E quella successione di accordi racconta anche i dettagli, racconta la Tristezza, la Determinazione, lo Smarrimento, la Speranza. Le concatenazioni degli accordi nel loro semplice susseguirsi descrivono naturalmente gli infiniti Stati d'Animo che proviamo. Ascoltate questi:

 


Non sembrano raccontare la storia di qualcuno che non riesce a decidersi ? E, più in generale la storia di un animo tormentato, non sereno ? E questi altri qui sotto, non raccontano la storia di un animo che contempla una tristezza che si ripete nel tempo, che gli stringe il cuore, che lo incita ad intervenire lasciandolo però in sospeso perchè sembra comprendere che la salvezza può arrivare solo dall'oggetto/soggetto contemplato, e non da lui ? E l'ultimo accordo non vi guarda dritto negli occhi come se si fosse deciso a parlarvi di ciò che lo rende triste ?

 


La Musica nasconde dentro di essa un qualcosa che noi riconosciamo come Ritmo anche quando non è udito distintamente dalle nostre orecchie. Noi percepiamo essenzialmente 3 battiti per ogni battuta e precisamente un tonfo sul primo quarto, un clap sul secondo ed un ulteriore clap sul quarto. Questo ritmo interno legato alla successione di accordi che meglio esprimono secondo noi il nostro stato d'animo è quello che ci detta, per contrasto, come dobbiamo intervenire sulla nostra successione per meglio esprimerla. Molti percepiscono un simile Ritmo Interno composto essenzialmente da quattro tonfi ( gli amanti della musica disco, per esempio ). Altri un'alternanza di tonfi e clap. La Verità è che il Ritmo Interiore è già parte della composizione, dell'espressione. Ogni musicista sceglie quello che "sente" dentro di sè. In qualsiasi modo sentiamo battere il tempo c'è qualcosa tra la sesta e la settima battuta della nostra successione di accordi che "non suona bene". L'ultimo accordo sembra arrivare in Ritardo !

 

La versione seguente sembra "migliore" alle nostre orecchie:

 


Tuttavia, manca ancora qualcosa. Il secondo clap ( o il quarto tonfo ! ) della sesta battuta è in qualche modo presente nella nostra successione di accordi. Si fa sentire con una voce predominante. Suoniamolo allora !

 


Adesso la nostra successione è in qualche modo "più completa", meglio espressa. Stiamola ad ascoltare qualche volta, ripetiamola e ripetiamola di continuo ed ascoltiamo anche noi stessi.



L'ultimo nostro ritocco alla successione sembra averle dato vita e le lunghe semibrevi adesso ci sembrano una tortura ! Non vediamo l'ora di arrivare alla sesta battuta ! Se ci lasciamo andare alla Danza ( uno dei fini ultimi della Musica ) sentiremo l'eco delle crome della sesta battuta riflettersi sull'intera successione.

 


La nostra successione comincia a farci ballare. Adesso, se le progressioni di accordi possono considerarsi il Corpo e la melodia la Voce: il Basso è l'Anima di una musica. Sino a qui il nostro basso segue puntualmente gli accordi, ma se osserviamo bene la partitura sin qui scritta notiamo che abbiamo un Modulo Ritmico che potremmo sfruttare per la linea del basso: le famose due crome alla fine della sesta battuta. Basterà fare qualche esperimento ...

 



Si è già compreso - voglio sperare ! - che gli accordi scelti per questa dimostrazione sono quelli della celebre canzone del musicista Sting: Roxanne. La progressione finale, compresa la linea di basso sarà quindi quella scelta da Sting ... è la migliore, in effetti. Con quel basso non solo si balla ma si vola ! Non resta che aprire ulteriormente il nostro cuore e cominciare a cantare.

 


Noi non sappiamo se in effetti Sting abbia seguito quest'ordine di idee mentre scriveva la sua canzone. Tutto ci fa solamente vedere due semplici cose: 1) la Musica si Scrive e 2) la Musica si Pensa ... poi vengono gli allori, i managers, i concerti, i giornalisti, la fama, i soldi e tutto l'entourage del music biz. Scrivendo la musica sul pentagramma noi possiamo renderci conto della disposizione corretta o meno delle note dei nostri accordi, possiamo scoprire e mantenere l'unità ritmica della nostra composizione, ma soprattutto possiamo "ragionare" sulla nostra composizione così come un poeta si ferma ad osservare i suoi versi. Forse un giorno diventeremo dei Mozart e saremo in grado di concepire un Requiem perfetto moribondi e malati senza doverlo scrivere ... vorrà dire che avremo scritto e ragionato di musica già moltissimo, come lui fece.

La conoscenza almeno dei Fondamenti di Armonia è quindi essenziale. Scrivere musica che sia apprezzata dalle masse può essere una professione o una vocazione. Essere proficui è una disciplina. Esistono strade che potete percorrere per garantirvi una certa proficuità e creatività. Oppure sarete costretti ad attendere l'evento che in voi smuova il dèmone socratico e vi porti all'ispirazione completa della vostra musica. In realtà l'ispirazione può essere molto differente e varia: giunge all'artista dopo innumerevoli preghiere ! L'ispirazione è capricciosa e può assumere svariate forme. Molti autori hanno dichiarato che a volte "veniva" loro per primo il tema melodico, altri avevano un giro armonico tra le mani, altri ancora delle semplici parole, altri semplicemente "l'idea" di voler scrivere una canzone su quel tale argomento. Qualunque sia l'ispirazione, l'artista dovrebbe essere in grado di modellare la sua arte.

Nessuno al mondo potrà insegnarvi l'Ispirazione, è una di quelle cose che s'imparano semplicemente in noi stessi. Fate come credete, mio nonno mi diceva sempre: "Tutti i Consigli ascoltali ... il tuo non lo lasciare mai". La Forma preferita dalla maggior parte di noi è la Canzone. La Canzone è immediata, diretta e soddisfa la nostra Necessità di Musica senza farci perdere troppo tempo, indaffarati come siamo. Ma, ve lo ripeterò sempre: fate come credete meglio. Avete un mondo, un universo dentro di voi che noi ameremmo conoscere, ascoltare, sentire ed amare. Lavorate sodo e con impegno, pensate alla Musica e non alle sue conseguenze. Prima riflettete sulla Musica, poi avrete modo di riflettere sulle sue conseguenze. Io non potrò che parlarvi della Musica e dei Musicisti che amo; ma voi ascoltate tutti i consigli: cercate e studiate senza posa. Pensate che la parola Musica deriva dal latino Musa che vuol dire Pensiero, Conoscenza. Quindi Pensate e Conoscete.



Articolo di ali1386

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